GIARDINO BOTANICO
Il giardino della cascina è costituito da una raccolta di piante scelte per il loro valore estetico, organizzata secondo un percorso che si svolge prevalentemente nella corte principale delimitata dagli edifici che ospitano i reparti della Fondazione. Qui di seguito sono illustrate alcune delle fioriture delle piante collezionate.
(Le descrizioni dei fiori sono tratte da Wikipedia)
Nerium olenaderL'oleandro è un arbusto sempreverde appartenente alla famiglia delle Apocynaceae. È forse originario dell'Asia ma è naturalizzato e spontaneo nelle regioni mediterranee e diffusamente coltivato a scopo ornamentale. E' la specie più diffusa ed è originaria dei paesi mediterranei e dell'oriente. La pianta è formata da rami flessibili, non troppo grossi che portano delle foglie prive di picciolo, allungate, coriacee, riunite in gruppi di due-tre. I fiori, semplici o doppi, si formano nella parte terminale dei rami di colore variabile dal bianco, al rosa, al giallo, all'arancio, al rosso, al lillà e sono profumati. In natura è una pianta che può raggiungere anche i sei metri di altezza mentre se allevata in vaso in genere non supera i 2 m. Il nome del genere deriva dal greco "neros = acqua" questo perchè è una pianta che cresce spontanea in prossimità dei corsi d'acqua. E' una pianta che contiene diverse sostanze velenose localizzate sia nelle foglie che nella corteccia tanto che è sufficiente ad esempio arrostire del cibo con del legno o delle bacche di oleandro per essere avvelenati oppure dormire su delle foglie. Pertanto quando si maneggia questa pianta occorre fare molta attenzione (non solo alla linfa che fuoriesce dalle ferite) e quando ad esempio si pota o si prelevano le talee occorre usare sempre dei guanti di gomma e lavarli molto bene dopo averli usati. Il significato dell’oleandro, nell’antichità, era di buon auspicio e fortuna, col passare del tempo però, forse perché scoperta la sua tossicità, è diventata un simbolo funereo. A Venezia e nella regione Toscana sono sorti molti detti riguardo all’oleandro e alle disgrazie che portava, tantè che i morti venivano ricoperti di fiori di questa pianta, tradizione che venne adottata poi anche dalla popolazione siciliana.